Avvolti dalla notte e dalla decadenza, gli amanti vampiri di Jarmush sopravvivono nell’amore che li lega nei secoli e in quello per l’arte e la bellezza, cose che sembrano dimenticate da un mondo in sfacelo.
Lei, Eve, nei labirinti di Tangeri, lui, Adam, nel deserto delle strade di Detroit, assistono al declino del Vecchio e del Nuovo Mondo. Lei colleziona libri, lui chitarre. Si circondano di reperti storici, brandelli delle epoche che hanno attraversato, mentre là fuori avanzano i veri zombi, gli umani, che in fondo ormai altro non sono che morti che camminano.

Perfino il loro sangue è contaminato, come a contaminarli è la volgarità dilagante da cui gli amanti si proteggono nella contemplazione del loro amore immortale. Uniti dalla loro bellezza lunare, lei bionda lui bruno, lei, più anziana di alcuni secoli, ancora selvaggiamente avida di vita, lui depresso, romantico, recluso. “Avrei voluto averlo conosciuto prima di scrivere Amleto” dice di lui Christopher Marlowe, anch’egli Vampiro, pensando alle opere che Shakespeare gli ha rubato, rifugiatosi nell’oscurità di Tangeri.
Jarmush riunisce tutti i motivi legati alla malinconia del Vampiro e li canta a suo modo, immergendovi ed esasperandoli, innestandovi sprazzi del suo stralunato umorismo, lasciando alcuni vuoti narrativi, ergendo i suoi vampiri a simbolo degli outsider, colorando tutto di una notte perenne, vagando nella bellezza estatica di città morte. Raggiungendo picchi di poesia come nel ritorno a Tangeri, dilungando il racconto in ritmi lenti e le inquadrature sulla plasticità pittorica dei loro corpi.
Enigmatici, eleganti, malinconici, bohemièn, sullo sfondo di una romantica desolazione, così diversi eppure così simili, i due amanti vengono travolti dall’arrivo della sorella selvaggia di lei, che irrompe nella loro contemplazione del fallimento del mondo facendo precipitare gli eventi. Alla bellezza vampirica di Tilda Swinton e Tom Hiddleston si contrappone l’irruenza di Mia Wasikowska, per chiudere poi il racconto in un vagabondaggio alla ricerca di sangue puro in un Secolo dove i Vampiri sono ormai fuori tempo, dei sopravvissuti come gli amanti.

Gabriella Aguzzi
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