Un’anziana signora arriva nello studio di un famoso professore di storia e gli dice: “Ho letto i suoi volumi di storia contemporanea e le posso assicurare che il caso Dreyfus non è assolutamente andato così”. Lo storico, tra il divertito e l’attonito, le chiede cosa ne possa sapere lei. La donna gli risponde: “Io ero lì. E se proprio vuole che glielo dica nemmeno le trincee della prima guerra mondiale erano posizionate come lei racconta. Io lo so perché ero presente, io sono la tartaruga di Darwin…”

Questo è l’inizio del testo di uno dei più interessanti drammaturghi spagnoli contemporanei, Juan Mayorga, classe 1965. L’autore immagina e racconta la storia di un’anziana e spiritosa signora, Harriet, che di fatto è una tartaruga che sottoposta a stimoli straordinari, si è evoluta in donna, ha quasi duecento anni e ha attraversato e vissuto i fatti più importanti e tragici della moderna storia europea: la prima guerra mondiale, il nazismo, il comunismo.

Lei sarà disposta a raccontare la veritiera versione dei fatti alla storia, a sottoporsi agli esperimenti della scienza, in cambio di nuovi documenti e di un biglietto per le isole Galapagos, da dove è partita nel lontano 1836.

Nessuno si farà scrupoli nello sfruttare la tartaruga con qualunque mezzo, procurandole nuove sofferenze ed umiliazioni pur di raggiungere i propri fini in nome della civiltà e del progresso. Ma Harriet in un finale che si tinge di giallo saprà prendersi la sua rivincita. E’ stanca degli esseri umani, animali stupidi e dannosi e vuole tornare ad ogni costo alle sue isole per terminare lì la propria vita.


 

LA TARTARUGA DI DARWIN di Juan Mayorga traduzione Antonella Caron con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Carlo Lizzani, Massimiliano Franciosa Regia Stefano Messina

scene Fabiana Di Marco costumi Valentina Dellavia musiche Pino Cangiatosi luci Emiliano Baldini

creazione video Francesco Scandale MARTEDI’ 2 FEBBRAIO TEATRO VITTORIA

PRIMA ASSOLUTA Repliche fino al 28 febbraio

Stefano Polidori
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