Un infinito piano sequenza,  la telecamera che segue gli attori senza soluzione di continuità. Il dietro le quinte magico e polveroso di un teatro di Boadway. L’adrenalina dei giorni che precedono il debutto di un nuovo spettacolo. Un ritmo veloce, incalzante. Passioni, drammi e cinismi che si rincorrono tra battute al vetriolo, lacrime e improvvise esplosioni di isteria.

 

Il regista messicano Alejandro Inarritu torna nelle sale dopo l’ingiustamente  poco apprezzato Biutiful e lo fa con un film bellissimo e splendidamente girato. Vincitore annunciato, e non a caso, di ben  quattro premi Oscar –  miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura originale e migliore fotografia –  Birdman è la storia di Riggan Thompson, che ha raggiunto il successo planetario nel ruolo di un supereroe alato e vuole ora dimostrare di essere anche un attore impegnato.

Allora, dopo aver adattato il racconto di Raymond Carver “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” si appresta a dirigerlo e interpretarlo in uno storico teatro di Broadway. A pochi giorni dalla prima deve  sostituire il suo co-protagonista  e sceglie un attore di grande talento, ma anche terribilmente presuntuoso. I due faranno scintille. Intorno a loro si muove una piccola comunità di amici, parenti, amori e colleghi, ognuno con la sua storia. C’è il migliore amico di Riggan, Jake, che è anche il suo produttore, la figlia Sam, appena uscita da un centro di disintossicazione, l’amante Laura, la dolce Lesley, l’indimenticata ex moglie. Ma, soprattutto, c’è il fantasma di Birdman, che dagli abissi del tempo ancora interagisce con Riggan spronandolo a tornare al personaggio che lo ha reso famoso e a lasciar perdere l’impresa che invece lo sta destabilizzando. Tra realtà e allucinazioni, nonostante gli scontri continui e lo spauracchio della  più impietosa critica di Broadway che minaccia di distruggerne l’opera, Riggan arriverà alla sera della prima. E l’esito è tutt’altro che scontato.

Birdman, come si diceva è un film bellissimo grazie ad una regia raffinata e originale, ma anche grazie ad un ottimo cast nel quale spiccano Michael Keaton, nei panni di Riggan, e Edward Norton in quelli del co-protagonista Mike Shiner.  Tra le altre interpretazioni, tutte ottime, merita una speciale menzione Emma Stone nei panni di Sam, la figlia di Riggan, nevrotica e sensibile post-adolescente, piccolo elfo tenero e furente alla ricerca di una sua dimensione esistenziale.

Da vedere.

Gloria Bondi
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