“La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comperati lei…”. E’ il 1923. Siamo a Londra, in un caldo mercoledì di giugno. La città è in fermento, inondata dalla luce del mattino. Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore, va a comprare dei fiori per la festa che ha organizzato per la sera. Ma quella che si preannuncia come una giornata come tante altre non lo sarà affatto. Perché Mrs. Dalloway ha un appuntamento con il suo passato.
Riccardo Cavallo porta in scena al Teatro Stanze Segrete di Roma un lavoro ispirato al celeberrimo romanzo di Virginia Woolf. Con un suggestivo escamotage drammaturgico ambienta la piece nelle stanze di servizio della casa di Virginia Woolf dove due domestiche leggono il manoscritto del romanzo trovato per caso. Mano a mano che le ragazze si immergono nella lettura, i protagonisti del romanzo prendono forma e vita, conquistando la scena e raccontando ciascuno la sua storia. Davanti a noi si dispiega una galleria di personaggi indimenticabili. Clarissa Dalloway, piena di grazia, ma granitica nei suoi giudizi incontra visibilmente emozionata il suo antico amore. Peter Walsh, fidanzato respinto moltissimi anni addietro da Clarissa, appena tornato dall’India, ha avuto una vita troppo avventurosa e vicende sentimentali turbolente. Il marito di Clarissa, Richard, è ancora innamorato della moglie e vorrebbe dirglielo, ma non ci riesce. La vecchia amica Sally, infine, appare a sorpresa alla festa, ancora vitale e piena di fascino, anche se in lei, oggi sposata e mamma di cinque figli, non c’è più traccia della trasgressione di un tempo. La bravura degli interpreti rende i personaggi fascinosi e appassionanti. Lo spazio raccolto di Stanze Segrete enfatizza ogni gesto, ogni respiro, esaltando a potenza l’emozione del teatro, in cui ogni atto, anche il più banale, acquisisce una insospettabile magia.
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