Ben interpretati, al netto di parolacce e volgarità gratuite, possano andare a costituire una nuova ‘commedia all’italiana’, sensibile ai temi sociali dell’attualità. Questo lo dico – e non è una provocazione, ve lo assicuro, o perlomeno non totalmente – dopo aver visto ‘Maschi contro femmine’ di Fausto Brizzi ed essere giunta al cinema con un carico di pregiudizi e prevenzione nella borsetta. Per carità, non voglio dire che non si possa fare meglio e soprattutto far divertire andando un pochino di più in profondità, ma bisogna pure prendere atto che vi è una netta differenza tra questo genere di commedia e il classico film di Natale (senza voler crocifiggere i soliti noti, i cui nomi non necessitano di essere ricordati: in fondo siamo già in clima natalizio e bisogna essere buoni…). Come bisogna prendere atto che c’è, e in Italia in particolare, un diffuso bisogno di ridere/sorridere/evadere, a fronte di problematiche del quotidiano sempre più complesse, drammatiche e serie, di cui non si può non tenere conto quando si va a produrre. Inutile girare un ‘mattone’, magari di serie ‘B’ per mezzi, attori, regia, ecc., e sperare di riempire le sale. Tanto vale cavalcare un genere che incontra il gusto del pubblico, ma proponendo qualcosa di divertente e garbato.
Ok, sono pronta a repliche crudeli!! Sparate!!!
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