Dabbawallahs. Si chiamano così i 5000 fattorini che ogni mattina, fin dal lontano 1890, in sella alle loro biciclette, sciamano per le strade di Mumbai, passano di casa in casa e ritirano 200.000  porta-pranzi destinati ai capifamiglia. Ancora caldi e fragranti di spezie i porta-pranzi verranno poi recapitati direttamente negli uffici, giusto in tempo per l’ora del pasto. Questa usanza è talmente diffusa che l’università di Harvard ha studiato il sistema e stabilito che su un milione di consegne solo una può arrivare alla persona sbagliata.

Da questa rarissima eventualità, l’esordiente Ritesch Batra è partito per tessere la trama del suo “Lunchbox”, un film che è anche una delicata fiaba metropolitana, una toccante istantanea di sentimenti, un affettuoso omaggio all’India delle megalopoli tentacolari, lontana anni luce dalle cartoline di genere e dai clamori di Bollywood.

Ila è una giovane moglie e mamma da troppo tempo trascurata da suo marito. Eppure ogni giorno prepara per lui il pranzo, con l’ausilio dei preziosi consigli della zia che vive al piano di sopra, convinta che l’amore possa anche essere conquistato deliziando il palato. Ad un certo punto, però, il porta-pranzo di Ila inizia ad arrivare alla persona sbagliata. Si tratta di Saajan, un vedovo disilluso e misantropo, alle soglie della pensione. Entrambi si accorgono dell’errore, ma invece di reclamare, danno l’avvio ad una timida corrispondenza, che si dipana nel tempo attraverso bigliettini di poche righe, lasciati nello stesso contenitore. I due non si incontreranno mai, ma attraverso confidenze, consigli e qualche parola di conforto, entrambi capiranno qualcosa in più di se stessi e della vita, troveranno in se stessi risorse inespresse e il coraggio di alzare la testa e prendere in mano le redini del proprio futuro.

 “A volte il treno sbagliato ti porta alla stazione giusta”, ripetono come un mantra i protagonisti, insegnandoci che a volte è proprio attraverso un errore che il destino tesse trame misteriose e ci conduce lungo imprevedibili sentieri.

Nel cast Irrfan Khan, già noto al pubblico occidentale e qui nei pani di Saajan, la deliziosa Nimrat Kaur in quelli di Ila e poi Bharati Achrekar, Denzil Smith, Nakul Vaid, Lillete Dubey, Nawazuddin Siddiqui e Yashvi Puneet Nagar. 

Gloria Bondi
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