Nick incontra Amy, parlano, si piacciono. Sono entrambi colti, belli, giovani, amano scrivere. Lui viene dalla provincia. Lei è una newyorkese doc ed è anche famosa perché i genitori si sono ispirati a lei per creare un famoso personaggio dei fumetti, “Amazing Amy”,  appunto. La sera in cui si conoscono passeggiano per le strade di New York, attraversano una nuvola di zucchero a velo, lui la bacia. E’ Amore.

Nick e Amy si sposano e tutto tra loro è perfetto. Poi arriva la crisi economica, i licenziamenti, la necessità di lasciare New York e di tornare in provincia, dove Nick apre un bar assieme alla sorella gemella, ma con i soldi di Amy. Quando arriva il quinto anniversario di nozze la coppia perfetta è un lontano ricordo e Amy, misteriosamente, scompare.

Il talentuoso David Fincher, indimenticato regista di Seven,  torna a turbare i nostri sonni, trasformando, questa volta, un idilliaco quadretto di felicità coniugale in un noir a tinte fosche. E nulla ci viene risparmiato: le ipocrisie e le meschinità dell’America di provincia, la ferocia dei media affamati di mostri da sbattere in prima pagina, il difficile cammino della giustizia, ammesso che esista.

Fincher ci guida con sapienza nei meandri di un impianto narrativo quasi perfetto, nel quale le poche incongruenze sembrano quasi disseminate qua e là ad arte per confonderci ancora di più le idee e lasciarci nell’incertezza di aver perso, forse, qualcosa. Prima ci arrostisce sulla graticola del dubbio rendendoci spettatori della gogna mediatica alla quale viene sottoposto uno spaesato Ben Affleck. Sembra in effetti proprio lui il perfetto colpevole, come suggerisce anche il diario di Amy che racconta la triste decadenza del loro Amore. Poi rovescia il tavolo, ridistribuisce le carte e apre una nuova partita. Il colpevole diventa vittima. I più feroci accusatori si rivelano inconsapevoli pedine manovrate da un genio malvagio. La violenza esplode là dove non l’aspetti. La scena del crimine non è più dove pensavamo che fosse.

Dominano su tutti i due interpreti principali: Ben Affleck e l’incantevole Rosamund Pike. Ma sono bravissimi anche tutti gli altri: Carrie Coon che interpreta la sorella di Nick, Kim Dickens e Patrick Fugit nei panni della polizia che indaga,  Missy Pyle e Sela Ward in quelli di due giornaliste senza scrupoli, Tyler Perry nel ruolo dell’avvocato di Nick.

Fino alla fine si resta col fiato sospeso e si aspetta un altro finale che non arriverà. Come nella vita, quasi sempre.

Da vedere.

Gloria Bondi
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