“Il vizietto” è decisamente uno spettacolo da non perdere, capace di commuovere, far ridere e divertire, intrattenendo con canzoni e balli d’eccezione, in un mix straordinario che permette allo spettatore di respirare la magia delgrande musical.

 

Fra lustrini, piume, tacchi a spillo e paillettes, fra canti e balli torna a rivivere la”Cage Aux Folles”, più comunemente conosciuto come “Il vizietto”, è ora sul magico palcoscenico del teatro Sistina, che mette in sena da sempre spettacoli eccezionali come questo. Una straordinaria ed emozionante rappresentazione che ancora oggi racchiude in sé temi attuali trattati con delicatezza e ironia, fotografando una società che è “cambiata”, dove vizi e virtù umane arricchiscono i diversi personaggi rendendoli vivi e realistici. Portato in scena per la prima volta nel 1983, si ispira all’opera teatrale di Jean Poiret da cui è stato poi tratto nel 1978 il famoso film, campione di incassi, interpretato da Michel Serrault e Ugo Tognazzi. Nel 1983 debuttò poi come musical spopolando fra il pubblico tanto che alcune canzoni divennero celebri, come “The best of Times” e soprattutto “I Am What I Am” (Io sono quel che sono), un vero inno alla diversità. Ora a distanza di diversi anni questa delicata, esilarante ed esuberante pieçe viene messa in scena nel tempio del musical di Roma e a tentare l’impresa non è altri che Massimo Romeo Piparo, il già acclamato regista di “Jesus Christ Superstar” ed “Evita. Fra gag, riflessioni, momenti esilaranti e commoventi, in un ritmo decisamente serrato, si sviluppa la storia di Laurent, interpretato da Cristian Ruiz, figlio di Renato, che vuole sposarsi con la figlia di uno dei maggiori politici conservatori e ultrareazionari della Costa Azzurra. A Laurent non resta che fare i conti con lo stile di vita dei suoi genitori Renato ed Albin/Zazà, il primo interpretato da un eccezionale Cesare Bocci e il secondo daMassimo Ghini che veste i panni di Albin/Zazà, la spumeggiante regina del “Cage Aux Folles”. A far da filo conduttore fra i diversi momenti dell’opera c’è il maggiordomo Jacob, interpretato da un convincente Russel Russel. Bellissima la regia che mette in scena una storia coinvolgente usando pochissimi elementi scenografici, ma utilizzando diversi espedienti tecnici come il ribaltamento della stessa scena per cui il pubblico prima vede cosa avviene sul palcoscenico e poi ciò che accade dietro le quinte.

Due ore di puro divertimento attraverso un meccanismo ben oleato e organizzato, dal ritmo altalenante ma sempre veloce, 14 ballerini in costumi femminili eseguono le spettacolari coreografie del grande Bill Goodson, sulle note dell’orchestra dal vivo diretta dal maestro Emanuele Friello.

 

 


Teatro Sistina di Roma. Regia di Massimo Romeo Piparo, con: Massimo Ghini, Cesare Bocci, Russel Russel, Cristian Ruiz . Coreografia: Bill Goodson. Direttore d’ochestra: Emanuele Friello.