Trent’anni non sono pochi. Tra difficoltà economiche, cambiamenti politici, polemiche ecologico-animaliste il sogno di Liana Orfei è ormai una concreta realtà: parliamo della XXX edizione del Golden Circus. La manifestazione circense accompagna ormai le feste natalizie dei romani e degli italiani da trenta stagioni con un festival che vede arrivare da ogni parte del mondo i migliori artisti di ogni specialità del tendone: da quella clownesca, a quella acrobatica fino al filone del cosiddetto nouveau cirque. Anche il programma di quest’anno ha incluso numeri d’alta scuola provenienti dal lontano e affascinante Vietnam, dalla Russia, dalla Moldavia, dal Brasile, da Cuba e dalla nostra Italia. Straordinario il numero di Rogerio Piva, giocoliere brasiliano, che ha riscosso, forse, gli applausi più convinti. Altrettanto suggestivo il numero dell’italiano Bruno Maggiolaro con serpenti e rettili di ogni genere da boa e pitoni, a vipere velenose, nonché a tarantole e scorpioni. Ai bambini è piaciuto molto il numero russo dei Furetti con l’Averyushkin Family. Gli spettacoli hanno visto la partecipazione di un pubblico che più o meno è rimasto sui numeri dell’anno scorso, non male vista la crisi. Detto questo bisogna fare sempre riferimento al difficile momento che passa questo settore del mondo dello spettacolo, trascurato dalle istituzioni e ignorato spesso dai media che se ne ricordano solo per rinfocolare la trita polemica sul trattamento riservato agli animali, come se tutti i circhi fossero lager riservati a orsi, leoni, elefanti ecc. Ormai i numeri che hanno per protagonisti gli animali sono pochi. Il circo è sempre più avviato verso le strade tracciate dal nouveau cirque per un’arte selezionata e raffinata basata su una scuola seria e rigorosa tanto da attirare sempre più giovani lontani per tradizioni familiari dal mondo del circo.  

 

 

 

Piergiorgio Mori
Latest posts by Piergiorgio Mori (see all)