Da gennaio ritorna APACHE: una linea, a cura di Matteo Torterolo, con la collaborazione di Alberto Baraghini, Nicoletta Balestreri, Leonardo Mazzi e Giorgia Maretta, nata tre anni fa su iniziativa del Teatro Litta. Lo scopo è dare spazio a quelle forme di sperimentazione, di contaminazione di linguaggi, di rischio, che altrimenti rimarrebbero relegate in riserve, come accade spesso alle espressioni più fresche e vitali del contemporaneo, nicchie che invece di preservare impediscono la crescita.  

Mantenendo fede alla sua missione, APACHE sostiene alcune delle realtà più interessanti del nostro paese, e non solo: la novità di quest’anno è infatti l’apertura del progetto alla dimensione europea ed internazionale, con la coproduzione del lavoro di due compagnie – con base rispettivamente in Tunisia e in Austria – e la partnership con il BRUT di Vienna, una delle strutture all’avanguardia in Europa per la produzione di performing art. In ambito italiano, di fondamentale importanza per questa terza stagione la partnership con Carrozzerie N.O.T. di Roma, centro vitale e attivissimo della vita culturale “off” romana.

Da gennaio a giugno, sei compagnie saranno ospitate per una settimana in residenza presso Manifatture Teatrali Milanesi in corso Magenta, e presenteranno al pubblico in 4 repliche successive il loro lavoro. Sei prime milanesi. Sei occasioni di incontro, scoperta, dibattito. Sei buoni motivi per rompere gli steccati che ci circondano.

Si inizia con Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler di Filippo Renda, che sarà in scena dal 28 al 31 gennaio. Andrà poi in scena dall’11 al 14 febbraio, FÄK FEK FIK – le tre giovani – WERNER SCHWAB diretto da Dante Antonelli. A seguire, MOUVMA! Nous, qu’avons encore 25 ans a cura di Anna Serlenga, in scena dal 17 al 20 marzo e Costruzione dell’immagine della fine di Francesca De Isabella e Sara Leghissa, dal 28 aprile al 1 maggio. Chiuderanno THE BOLAÑO PROJECT  di Laia Fabre e Thomas Kasebacher (19-22 maggio) e Moltiplicatore, di e con Alberto Baraghini, in scena dal 9 al 12 giugno.

 

Gloria Bondi
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