Il 22 aprile alle 21 al Teatro Manzoni di Roma andrà in scena, in prima assoluta lo spettacolo-inchiesta “Kindeswohl, il bene del bambino”, sul tema della sottrazione dei minori e sul difficile rapporto tra gli Stati europei in materia di diritto di famiglia.
Pur convivendo da molti anni nell’Unione Europea e pur condividendo lo stesso mercato, lo stesso Parlamento e la stessa economia, abbiamo ancora – in Europa – molte difformità.
A gennaio dello scorso anno, Livia Bonifazi legge un articolo sull’uscita di un libro scritto da una donna italiana, Marinella Colombo, alla quale il marito tedesco ha sottratto i due figli. Livia si interessa e inizia ad informarsi……..
Esiste un ente in Germania fondato da Himmler nel 1939 e tuttora operante: lo Jugendamt. Letteralmente, amministrazione della gioventù.
Lo Jugendamt fa in modo che i bambini, di coppie bi-nazionali che si separano vengano sempre affidati al genitore tedesco; che nessun minore lasci la Germania; che i diritti genitoriali non vengano mai dati al genitore straniero e che i contatti tra il genitore straniero e suo figlio siano
resi sempre più difficili fino ad arrivare a cancellarli.
Cancellare l’altro genitore significa cancellare anche la sua lingua e la cultura del suo paese. Si cancellano così genitori, nonni e famiglie intere.
L’idea fondante è che i bambini prima che appartenere alla famiglia appartengono allo Stato – cosa non condivisa da tutti i Paesi dell’Unione.
L’istituto è sicuramente cambiato dal 1939, ma ancora oggi lo Jugendamt agisce in modo discriminante nei confronti del genitore non tedesco negandogli sempre la collocazione dei figli e obbligandolo a far loro visita solo sotto sorveglianza.
E durante quelle visite, gli vieta di parlare la sua lingua madre, quella del cuore e dei sentimenti, gli proibisce di abbracciare il figlio, di piangere, di mostrare emozioni.
Lo Jugendamt è stato più volte riconosciuto colpevole – dalla Corte Europea di Giustizia, dal Parlamento Europeo e dalle Nazioni Unite – per aver violato i diritti fondamentali dell’uomo. Ma le sanzioni sono ininfluenti, e la comunità internazionale non può intervenire sulle leggi dei singoli Stati e oltre a delle semplici segnalazioni, niente accade. E soprattutto di niente si parla.
E lo sappiamo che se di un fatto non si parla, quel fatto non esiste.
Questa che si mette in scena al Teatro Manzoni di Roma il 22 aprile, alle ore 21.00, è l’inchiesta portata avanti per più di un anno da Franco Angeli e Livia Bonifazi.
E’ la storia dei padri e delle madri a cui lo Jugendamt ha sottratto i figli. E’ la storia di centinaia di migliaia di bambini che oggi sono orfani di un genitore, per colpa dello Jugendamt.
Fonte: Ufficio Stampa Valeria Buffoni
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