Un uomo e una donna. Entrambi traditi dai loro coniugi. La scoperta li spinge a osare e a dichiarare i loro sentimenti di gelosia e di ossessione. L’infedeltà ha la sua logica, ma lo ha anche l’attaccamento morboso che provoca dolore e morte.
“Ho girato un disaster movie incentrato sulla relazione uomo-donna. L’infedeltà coniugale è la forza trainante della mia storia, che è un film sulle emozioni e i pensieri nascosti, e su tutte le cose che non hanno nome nel linguaggio umano”, così Kirill Serebrennikov, il regista di “Izmena” presentato in concorso alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia.
“Non abbiamo ritenuto necessario rivelare molti aspetti della storia: la città in cui vivono i protagonisti, i loro amici, i loro nemici.
Quello che rimane è soltanto l’aria intrisa di infedeltà, lo spazio dell’infedeltà, la carne che rappresenta l’infedeltà.
Ogni dettaglio enfatizza lo stesso tema: l’ardente desiderio dei protagonisti di non rimanere soli e il loro desiderio istintivo di amare qualcuno”.
Un film particolare, che non sempre rivela ciò a cui allude e che non risponde alle attese del pubblico, nonostante le preferenze della Giuria.
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