In scena fino al 23 gennaio 2011 al Teatro Franco Parenti di Milano la pièce diretta dal regista Giuseppe Bertolucci ” ‘Na specie de cadavere lunghissimo” sta registrando il tutto esaurito.

Lo spettacolo, composto di due parti ben distinte, alterna alcune riflessioni del monologo polemico tratto degli “Scritti corsari” e dalle “Lettere luterane” di Pier Paolo Pasolini  al racconto di Pino Pelosi (“Er rana” nel dialetto dei borgatari romani) sull’omicidio del poeta.

L’attore unico Fabrizio Gifuni, in mezzo al pubblico e dal pulpito di piccoli tavoli da bar, urla con tutta la sua forza (non sempre emozionante, però) le cause dell’ “imbarbarimento”, “la sottomissione burattinesca”, “il falso illusionismo” e la “sacralità del consumo” che la povera Italietta stava vivendo negli anni Settanta. Una rappresentazione non sempre lucida e scenograficamente minimalista, a tratti incomprensibile nei gesti (il nudo integrale è abusato e banale) e oscuro nelle parole (del poeta Giorgio Somalvico), ma toccante per il bisogno di denuncia soprattutto iniziale e per quello finale.


Da un’idea di Fabrizio Gifuni; Da Pier Paolo Pasolini e Giorgio Somalvico; Con: Fabrizio Gifuni; Regia: Giuseppe Bertolucci; Produzione: Teatro delle Briciole Solares Fondzione delle Arti.

Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14. Milano. Tel. 02.599951
Lo spettacolo andrà in scena fno al 23 gennaio 2011.

Valentina Giordano
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