Quest’anno il Teatro Argot Studio, da sempre spazio interessato a promuovere la scoperta di nuovi linguaggi teatrali e a ricercare nuove esperienze culturali, ha deciso di ospitare un’interessante esperimento: la rassegna Mediterrante_Sentieri Sonori dal Mondo è il risultato di un incontro tra realtà artistiche che provengono da sentieri molto diversi gli uni dagli altri ma che parlano la stessa lingua.
Si comincia il 17 e18 maggio con Mediterranea Dea, interpretato da Carlotta Menna, Cristina di Venanzio e Lucienne Musa con parti narrate da Cristiano Colucci e Giorgio Amadeo. E’ uno spettacolo di danze medio-orientali diviso in tre tempi. Storie di donne e di mare raccontate attraverso narrativa, poesia e danza. Dai ritmi tribali e popolari del Nord Africa, all’energia e il vigore della Turchia, passando attraverso contaminazioni contemporanee e tracce di un’appartenenza italiana.
Il 19, 20 e 21 maggio va in scena Ostinatamente Puri, con Achille Brugnini, Guido Ruvolo, Hatem Dabloun, Kahaled Ben Salah, un concerto teatrale che – attraverso la poesia araba dalle origini ai nostri giorni – conduce lo spettatore in un universo inesplorato. In un periodo in cui le guerre di religione sono all’ordine del giorno e la tolleranza è parola in disuso,”Ostinatamente puri” prova a far rivivere la cultura mediterranea come cerchi concentrici attraverso grida di rabbia e gemiti d’amore. E’ l’incontro tra due mondi, il cristiano-occidentale e l’arabo-orientale, che – troppo comunemente messi in antitesi tra loro – hanno invece solidi legami. Due consolidati attori italiani – Achille Brugnini e Guido Ruvolo – accompagnati da due musicisti tunisini – Hatem Dabloun e Kahaled Ben Salah, già noti con l’ Orchestra di Piazza Vittorio e presenti in scena con voci e strumenti originali – ci raccontano l’amore, l’odio, la guerra, la lontananza, il desiderio, dagli albori del mondo arabo fino ai giorni nostri attraverso i versi di importanti poeti.
Il 22 maggio è la volta di Un mare di incontri, percorso di testi e canzoni sul Mediterraneo con Mariolina Mallo (voce solista), Ettore Leter (chitarra acustica), Enzo Farinacci (voce solista). Il Mediterraneo è all’origine della vita di tutti noi, è il nostro spazio naturale e culturale. “Mare nostrum” lo chiamavano i romani, ma oggi preferiamo dire “mare omnium”, mare di tutti. E vorremmo che nessuno più debba dire come disse Enea, appena sbarcato dopo un terribile naufragio: “io stesso profugo, senza più identità, povero, attraverso i deserti della Libia, respinto dall’Europa e dall’Asia.” Vorremmo che nessuno oggi sia considerato straniero, extraneus, respinto, ma uomo da accogliere e da accettare nella sua identità e diversità.
Il 23 maggio si chiude con Hang Solo, di e con Francesco Agnello, compositore, percussionista e regista teatrale, attualmente direttore della rassegna Off del Festival d’Avignone presso la Cappella dell’Oratorio.Hang solo è un concerto di Hang. Francesco Agnello ci fa scoprire le sue musiche attraverso questo strumento svizzero dalle qualità sonore rivoluzionarie che è stato inventato appena qualche anno fa da Felix e Sabine. Da tre anni Francesco Agnello esplora questo strumento lavorando in teatro con Eugenio Barba e i suoi attori dell’Odin Teatret e con Peter Brook nello spettacolo Warum Warum. Dopo l’uscita del suo CD Hang 1 si esibisce a livello mondiale suonando in concerti durante i quali degli “invitati sorpresa” vengono ad arricchire la serata.
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