Solo due anni di vita. E’ quanto viene prospettato  a Stephen –  brillante studente di fisica dell’Università di Cambridge, appassionato di cosmologia – all’indomani della diagnosi di un  gravissimo disturbo neurologico. Ma il destino, si sa,  è imprevedibile e  sorprendente. Stephen, che di cognome fa Hawking, è vivo ancora oggi, dopo più di mezzo secolo da quello sciagurato 1963 in cui sembrò che la sua vita fosse ormai ridotta a un pugno di mesi.

Oltre mezzo secolo in cui lo studioso ha prodotto una delle più geniali teorie sull’origine dell’universo, ha scritto, viaggiato, divulgato, incontrato le menti più eccelse del suo tempo. Mezzo secolo in cui l’uomo Hawking ha vissuto una grande storia d’amore, messo al mondo tre figli, sofferto, amato, tradito e abbandonato la donna che per un grande tratto di vita gli è stata accanto.

Proprio alle memorie di sua moglie, il regista premio Oscar James Marsh ha scelto di ispirarsi per raccontare la storia di Hawking. Una storia in cui lo straordinario percorso scientifico e accademico è, tutto sommato, lasciato ai margini, per privilegiare, invece, la storia dell’uomo. Grazie alla straordinaria  bravura del protagonista Eddie Redmayne, assistiamo alla straziante e inesorabile decadenza fisica del giovane Stephen. Ma mai viene meno la sua lucida ironia, la sua tenerezza, la sua capacità di farsi amare.

Accanto a lui la tenera e determinatissima Felicity Jones, nei panni della moglie conosciuta ad una festa studentesca, che accettò di sposarlo e seppe restargli accanto nelle infinite difficoltà quotidiane e nel totale sacrificio di sé. “La teoria del tutto” è un film incredibilmente tradizionale, nella sua cifra stilistica. Eppure riesce a raccontare con efficacia una storia straordinaria. Mette al centro i sentimenti e le contraddizioni della natura umana, la nostra forza e le nostre debolezze, la rabbia e il coraggio.

Se l’ambizione del giovane Stephen è riavvolgere il tempo, tornare alle origini e trovare un’unica formula che spieghi tutto, quella del regista è, forse, farci capire che nell’universo infinito dei sentimenti non esistono equazioni giuste o sbagliate. E l’unica teoria del tutto, forse, è proprio  l’Amore.  

Gloria Bondi
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