C’è un film che mi perseguita. Questa pellicola in anteprima m’ha stupito l’anno scorso a Gerusalemme, l’ho ritrovata nell’ambito del Festival del cinema spagnolo al Farnese a Roma, quest’anno.
In italiano, il titolo è Fuochi nemici, mentre più evocativo suona il titolo originale, Verrà il fuoco, che evoca una punizione divina, una profezia.
La forza della prima scena con gli alberi protagonisti ci trascina dentro la vita di un piromane appena uscito dal carcere e tornato a casa, dall’anziana madre, in Galizia, all’interno di una natura incontaminata.
La vita contadina scorre nella sua ripetitiva routine fatta di duro lavoro. Uno stile di vivere impietoso, che non risparmia dalla fatica nessuno, neanche chi è ormai anziano e provato.
Intorno, una natura a volte matrigna e qualcuno che prova a sognare, ad immaginare un futuro diverso. Anche tra queste poche persone serpeggia, però, il sospetto verso chi è diverso e si mantiene schivo. Un ambiente rigoglioso ed aspro minacciato dallo sfruttamento industriale e dal Progresso, dall’avanzata di un turismo che stenta a raggiungere un luogo così aspro.
Nella potenza delle immagini, poetiche e mistiche, irrompe la denuncia sociale che punta il dito verso il pregiudizio e verso l’affarismo che distruggono le radici e la coesione di comunità contadine pietrificate nelle loro abitudini secolari condannate alla sparizione, a rischio di cadere, come gli alberi nella scena iniziale, di ardere nella cenere, senza trovare uno spazio nell’odierno.
Incredibili i fotogrammi dedicati all’incendio e al lavoro coraggioso dei pompieri, che lottano per salvare questo mondo in disfacimento. Il fuoco viene ripreso da vicino, fino a farci scottare la pelle. Incredibile la bravura di attori non professionisti che rappresentano se stessi, nella veridicità delle loro espressioni.
Un regista franco-spagnolo giovane, Laxe, meritatamente premiato dai giurati a Cannes, che nella forza della sua poetica, promette molto.
https://en.wikipedia.org/wiki/Oliver_Laxe
Fuochi nemici di Oliver Laxe, con Amador Arias, Benedicta Sánchez
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