Il 2016 a Teatro Libero si apre con la prima nazionale di un classico della letteratura, Ritratto di Signora, interpretato da una delle più brave attrici della scena contemporanea, Silvia Giulia Mendola, diretta da un regista altrettanto talentuoso, Antonio Mingarelli.
Una donna al centro del ritratto. L’arte e la vita che si mescolano. Una delle più impressionanti istantanee sul femminile mai realizzate.
Pubblicato nel 1881, Ritratto di Signora è considerato uno dei massimi capolavori letterari di Henry James. Nel 1996 è stato trasportato sul grande schermo dalla regista neozelandese Jane Campion con protagonisti Nicole Kidman e John Malcovich. In questa versione teatrale il mondo interiore di Isabel è immaginato come un regno di voci, una polifonia di suoni, movimenti, gesti, a restituire il potente,indimenticabile affresco intimo delineato da Henry James. Al centro della vicenda c’è Isabel Archer, una giovane americana che lascia il suo Paese per trasferirsi in Europa, dapprima in Inghilterra e successivamente in Italia. Questa eroina jamesiana viene descritta come una creatura dalle aspirazioni illimitate, che non vuole essere «una semplice pecora del gregge», ma vuole scegliere il proprio destino e conoscere «qualche cosa della vita umana più di quello che la gente ritiene conveniente di potergliene dire».
Uno dei primi esempi, quindi, di ribellione femminile al potere dominante (sociale e personale) dell’Uomo occidentale e uno dei più affascinanti e complessi tentativi di dipingere in un solo, variegato ritratto le mille sfaccettature dell’universo interiore di una donna.
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