A un secolo dalla nascita di Ennio Flaiano e a circa settanta anni dalla fine delle rivolte partigiane Francesco Frangiapane e Francesco Giuffré portano in scena al Teatro Argot due lavori che con modalità opposte riflettono su quanto la violenza e il degrado morale distruggano quanto di umano resta negli individui. Il 26 e 27 maggio va in scena Le Guerra Spiegata ai Poveri, per la regia Francesco Frangipane, con Luigi Iacuzio, Massimiliano Giulio Benvenuto, Francesco Cutrupi, Vanessa Scalera, Davide D’Antonio, Arcangelo Iannace, Francesco Frangipane.
Attraverso un’ironica e pungente satira sull’inutilità della guerra e sull’inettitudine del genere umano, Flaiano ci regala un imbarazzante manifesto delle classi politiche dirigenti. I politici affannati nella ricerca di assurde e improbabili motivazioni, convincono un “povero” giovane ad andare in guerra, prospettandogli la possibilità di diventare Storia, e cercando di giustificare l’assoluta necessità della guerra: di quella in corso, ma soprattutto “… della prossima!…”.
Il 28, 29 e 30 va invece in scena “Ti hanno portato via all’alba”, Tratto da Lettere dei condannati a morte della resistenza italiana e le poesie di Ana Achmatova, per la regia di Francesco Giuffrè, con con Marta Nuti e Maurizio Bianucci. Il progetto teatrale è nato dalla consapevolezza che parlare di Resistenza ha ancora un motivo di esistere ed è un motivo su cui vale ancora la pena riflettere. C’è infatti una dimensione umana personale ed universale che rende gli individui di ogni razza, religione, e cultura diverse semplicemente degli uomini. L’assurdità della guerra è proprio quella di “dimenticarsi” dell’essenza dell’uomo, della sua anima, della sua unicità e di calpestare e distruggere ciò che rende tutti gli uomini uguali e con pari dignità. Questa essenza è ciò che l’ideologia, qualunque essa sia, non dovrebbe mai perdere di vista.
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