<<Ci sono certe cose che il destino persegue con ostinazione. E’ inutile che la ragione e la virtù cerchino di sbarrargli il cammino; bisogna che accada ciò che per lui è giusto e che a noi non sembra giusto; e possiamo comportarci come vogliamo, alla fine è lui che vince>>. W.J. Goethe
Ilaria Testoni porta in scena al Teatro Arcobaleno di Roma “Le affinità elettive” tratto dal romanzo di W.J. Goethe. Una rigorosa partita a quattro, giocata sulle corde del cuore e dell’anima, in cui è facile cadere. Al di là della ragione, esiste un’affinità chimica dei corpi, degli sguardi, delle menti, che per degli attimi sospesi nel tempo oscura ogni cosa. Ma cosa accadrebbe se per quell’attimo sentito rinunciassimo a tutto ciò che abbiamo già costruito? “Sentire è tutto” – dice l’insaziabile Faust. Scegliere è importante. Lo spettacolo racconta il comportamento di quattro diverse anime alle prese con la passione – o con l’Amore? – e il processo di sfaldamento di una coppia al sopraggiungere improvviso di due elementi esterni. I due nuovi poli di attrazione come una calamita disperdono un legame consolidato, scelto, vissuto fino a quel momento con cuore sincero. Non sono i personaggi dello Sturm und Drang ottocentesco a interessarci, ma l’uomo dominato da sensazioni, attrazioni, da un cuore sempre alla ricerca di qualcosa – cosa? – e da una testa che non può fare a meno di pensare. Per alcuni si tratta di pensare alle conseguenze, per altri si tratta di pensare a realizzare i desideri dell’anima inquieta. Ma qual è lo spazio della felicità? In scena: Annalisa Biancofiore, Mauro Mandolini, Vittorio Vannutelli, Giulia Adami. Dal 16 al 31 maggio.
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