Dopo “Profumo” “Cuore di cane” e “Othellow”, con “Delitto&Castigo” il percorso registico di Francesco Giuffrè continua con un’altra storia che scandaglia l’animo umano fino alla sua più estrema profondità, nelle pieghe più segrete e intime dell’uomo. Si tratta di “Delitto e Castigo”, capolavoro di Fëdor Dostoevskij e romanzo cardine della letteratura di tutti i tempi, qui riadattato dallo stesso Giuffrè assieme a Riccardo Scarafoni.
Raskolnikov, il protagonista, è un uomo, “nudo” e vulnerabile, che vuole lottare contro quello che pare il suo fallimentare destino credendosi un uomo forte, superiore, un uomo che può arrogarsi quel diritto non scritto per poter cambiare la sua vita e il percorso inevitabile della sua sorte. Raskolnikov pensa di poter trascendere il limite morale comune uccidendo una vecchia usuraia, rubandole i soldi, ed usandoli per aiutare se stesso e gli altri. E’ dunque la storia di un fallimento, il castigo che segue al delitto, non è tanto il senso di colpa ma il comprendere che questo senso di colpa non è superabile, che lui, dunque, non è un uomo superiore agli altri. E’ sostanzialmente il dramma di comprendere che egli è soltanto uno dei tanti uomini che passeranno su questo mondo senza poter lasciare traccia. In scena: Livia Alcalde, Alfredo Angelici, Massimiliano Benvenuto, Massimiliano Mecca, Marta Nuti. All’Argot Studio di Roma, dal 13 al 25 aprile.
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