Dal 18 novembre è in scena al Teatro i di Milano “C’Ѐ UN DIRITTO DELL’UOMO ALLA CODARDIA – omaggio a Heiner Müller”, nuova produzione. IN questo lavoro Heiner Müller, uno dei drammaturghi più taglienti e visionari del novecento, viene letto, metabolizzato, fatto a pezzi, riscritto e fatto esplodere da un gruppo di quattro drammaturghi e sei attori, guidati dalla dramaturg Francesca Garolla e dal regista Renzo Martinelli.
Lo spettacolo è la prima tappa del progetto TO PLAY. To play come giocare,affrontare e ripensare un’opera teatrale irrealizzabile, magmatica, profondamente tedesca e intrisa della storia del novecento, eppure attualissima nei temi e nei conflitti che racconta.
In scena si proverà a tenere tra le mani un testo feroce, qualcosa di impalpabile, un materiale che sfugge dalle dita e in cui i ruoli si confondono.
C’Ѐ UN DIRITTO DELL’UOMO ALLA CODARDIA inaugura per Teatro i un nuovo processo produttivo. Dieci giovani professionisti (tra attori e drammaturghi) sono stati messi al lavoro, per affrontare un testo stratificato, immenso, che doveva essere trattato con la sfrontatezza della giovinezza, visto con gli occhi di chi non c’era.
Qual è il rapporto tra individuo e storia? In che modo il singolo individuo è condizionato da una storia a cui non ha in effetti partecipato? Cosa si intende per memoria individuale e collettiva? Perché, da sempre, l’uomo è al contempo terrorizzato e attratto dalla catastrofe, dall’orrore, dall’osceno della storia? Quale responsabilità nasce da una scelta individuale che diventa intimamente e innegabilmente politica?
Questi sono gli interrogativi che muovono il progetto, questi i nodi tematici, affrontati attraverso una scrittura originale realizzata parallelamente al lavoro con gli attori.
Müller ha detto spesso che le sue opere sono come un iceberg o un ippopotamo in cui la parte invisibile, sommersa, è più importante della parte visibile (dall’introduzione di Jean Jourdheuil a Teatro IV edizione Ubulibri).
Germania 3. Spettri sull’uomo morto, l’ultimo testo di Müller, concluso a pochi mesi dalla morte, è stato dunque studiato e analizzato da un gruppo di quattro drammaturghi (Francesco Alberici, Stefano Cordella, Héléna Rumyantseva, Giulia Tollis) guidati dalla dramaturg Francesca Garolla. Il risultato è un testo autonomo ma che strutturalmente rispetta l’originale del drammaturgo tedesco.
Il progetto TO PLAY proseguirà nelle prossime stagioni in un nuovo e aperto confronto con giovani professionisti, tra alta formazione, ricerca e realizzazione spettacolare, una commistione di esperienze e linguaggi differenti.
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