Anche quest’anno il Teatro Argot Studio, dopo il fortunato esperimento della scorsa stagione, organizzerà la rassegna di teatro contemporaneo, ARGOT OFF, con l’intento di contribuire alla scoperta e alla promozione di una nuova drammaturgia contemporanea. L’impegno di accogliere nella propria struttura tale rassegna è uno dei propositi fondamentali della nuova generazione posta alla guida e alla gestione dello spazio, affidata a Francesco Frangipane, Francesco Giuffrè e Tiziano Panici, che insieme hanno curato la selezione dei progetti.  Dal 4 al 27 giugno 2010 il teatro Argot Studio aprirà le porte a compagnie di nuova formazione e giovani teatranti indipendenti; ogni settimana due nuovi spettacoli: i progetti presentati dalle singole compagnie disporranno infatti di tre giorni di replica.

La rassegna sceglie di non presentare un’area tematica specifica per non precludere le possibilità espressive dei singoli artisti.

 L’intera operazione cercherà di sensibilizzare le aree di stampa e di comunicazione della città dedicate all’informazione culturale indipendente. Per questa edizione l’Argot si avvale infatti della collaborazione con la rivista on-line Teatro e Critica www.teatroecritica.net, sito di informazione sul mondo del teatro attento alla scena italiana. Andrea Pocosgnich, Simone Nebbia e Matteo Antonaci terranno un osservatorio critico sull’intera rassegna, andando a comporre, insieme alla direzione artistica, la giuria che avrà il compito di selezionare uno fra i sette spettacoli in programma. Lo spettacolo selezionato verrà premiato con una settimana nella nuova stagione teatrale 2010-2011.

 I lunedì 7/14/21 giugno, all’interno di Argot Off si svolgerà inoltre SUITE, spazio dedicato ad ARGOTMENTANDO_nuovi linguaggi di scena, progetto di formazione guidato da Roberto Latini, Ilaria Drago e Maurizio Panici. I partecipanti della Master Class si alterneranno sul palco con proposte originali ed esperimenti scenici curando drammaturgia, messa in scena e interpretazione.

 Argot Off diventa quindi l’occasione per un confronto tra differenti linguaggi e l’opportunità per molti giovani artisti di aprire un dialogo con il pubblico, che potrà esprimere il proprio giudizio, contribuendo alla decisione finale della giuria. 

 

Gloria Bondi
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