Una ragazza come tante, a cui una laurea in antropologia non ha dato alcuno sbocco professionale, si prostituisce per assicurarsi uno stipendio decoroso e una vita agiata. Una escort americana racconta on-line la sua vita e diventa una blogger di successo, esempio per tante ragazze alla ricerca di un posto nel mondo. E poi donne che consumano la propria esistenza ai margini di una strada per miseria, disperazione, per mandare i soldi a casa perché vendute ancora bambine dalle loro stesse famiglie a uomini senza scrupoli.
Temporaneamente Tua è un viaggio nel mondo della prostituzione. Un mondo dove tutto, ma proprio tutto, ha un prezzo: il proprio tempo, il proprio corpo, i propri desideri e la propria intimità. Alla base una serie di interrogativi a cui le protagoniste rispondono ognuna a suo modo. Perché ci si vende? Quanto si vale? E’ una scelta o una costrizione? Sapersi desiderati dà una sensazione di potere? Oppure vendersi apre solo un abisso di miseria e disperazione?
Scritto e interpretato da Greta Zamparini, affiancata nella direzione da Federica Bognetti, Temporaneamente Tua è stato ispirato da due testi di Concita De Gregorio, dal blog di una celebre escort americana e infine da tanti contatti reali con donne vittime della tratta.
<<Temporaneamente Tua – scrive Greta Zamparini – è un pretesto per riflettere sulla nostra società e per capire che cosa significa oggi vendersi e cosa se ne ricava: uno status quo, un’omologazione, un riscatto sociale, un potere in quanto donna o in quanto essere umano? Perciò siamo andate all’archetipo della dinamica do ut des: la prostituzione, come metafora di un atteggiamento culturale e sociale. Ne abbiamo quindi affrontato i due aspetti, quello coatto e quello di libera scelta>>.
A introdurre e a chiudere lo spettacolo, una mamma racconta alla sua bimba in culla la favola di scarpette rosse, celebre noir della letteratura per l’infanzia. Una parabola gotica che punta il dito contro l’ingenuo edonismo, le promesse di facile felicità, la ricerca di dorate scorciatoie a cui fa seguito la punizione più feroce e definitiva. E un paio di seducenti scarpe rosse sono anche il leit motiv che unisce tutti i personaggi. Scarpe che calpestano il marmo di dimore di pregio o che si infangano ai bordi di una strada, tra cumuli di spazzatura, in baracche fatiscenti. Scarpe che muovono corpi in vendita, mercificati, usati.
<<Arricchiscono il viaggio i testi di Concita De Gregorio – spiega Greta Zamparini – due monologhi presenti nel suo libro Malamore edito da Mondadori che prendono il titolo dalle proprie protagoniste: CRISTINA e DALIA, due personaggi all’antitesi, tra scelta e costrizione. Ho poi attinto da vari blog di escort e in particolare da una escort americana per creare il personaggio della escort che viene intervistato. Il resto dei personaggi (tre) sono stati creati dalle suggestioni e dalle testimonianze da me raccolte negli incontri in strada con le donne che lavorano sul marciapiede, grazie al mio percorso di volontariato con il progetto “Segnavia” della Fondazione Somaschi, che si occupa di donne vittime della tratta>>.
Greta Zamparini è bravissima nel regalarci una galleria di ritratti assolutamente realistici, suggestivi struggenti. Le sue donne raccontano storie, emozioni, si fanno relatrici di una realtà che è più vicina a noi di quanto pensiamo. Strappano a volte un sorriso e poi aprono la porta su abissi che conosciamo fin troppo bene. Un lavoro doveroso. Un viaggio nell’animo umano. Quello delle donne che si vendono, ma anche degli uomini che le comprano.
Da vedere. In scena al Teatro Libero di Milano fino al 14 giugno.
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Teatro Libero, Via Savona 10, Milano. Tel. 02 8323126
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