Il 22 settembre l’Orchestra di PIazza Vittorio apre la stagione del Teatro Olimpico con una rilettura dell’opera mozartiana a ritmo di jazz, rap, mambo, pop e attraverso tutte le culture musicali del mondo così ben rappresentate dal gruppo musicale ideato e creato da Mario Tronco ed Agostino Ferrente.
Lo spettacolo, incluso tra le proposte a scelta per l’abbonamento, sarà in scena fino al 2 ottobre. I musicisti diretti da Mario Tronco, che con Leandro Piccioni ha curato l’elaborazione musicale, sono anche i personaggi dell’Opera e rompono il tradizionale confine tra la buca d’orchestra e il palcoscenico, inventando un nuovo rapporto tra pubblico e scena. L’orchestra intreccia l’idea della partitura originale ai colori della nuova drammaturgia. Un “Flauto Magico” riletto, smontato, reinventato, rielaborato in sei lingue come se l’opera di Mozart facesse parte di tutte le culture musicali di Piazza Vittorio, come se fosse una favola tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno dei nostri musicisti. Come accade ogni volta che una storia viene trasmessa di bocca in bocca, le vicende e i personaggi si trasformano, e anche la musica si allontana dall’originale, nel nostro caso diventando “Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio”. Gli arrangiamenti di Mario Tronco e Leandro Piccioni rivelano ed esaltano le potenzialità ed il bagaglio interculturale dell’Orchestra. Ciascun musicista porta la testimonianza di musiche, culture e religioni diverse, che si trovano riunite in questo progetto. Un “Flauto” contemporaneo, dunque, ambientato in una moderna società multirazziale. Non c’è da stupirsi allora se Tamino e Pamina, Papageno, Sarastro e gli altri personaggi cantano in wolof, spagnolo, arabo, tedesco, portoghese e inglese. Le originali scenografie fatte di acquerelli che richiamano l’idea della favola e le didascalie disegnate su pannelli per i recitativi (come per la tecnica dei fotoromanzi), sono realizzate da Lino Fiorito. L’atmosfera magica e sognante viene contrapposta al lato concreto dei musicisti che, per entrare nella parte, indossano i costumi disegnati da Ortensia De Francesco. I temi e le armonie di Mozart stringeranno la mano alla musica etnica e a quel particolare melange di generi che contraddistingue l’Orchestra romana.
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