Tragedia del caos e dell’energia vitale, Le Baccanti di Euripide è uno dei testi più perturbanti della tragedia greca. Andrea Failla ce ne offre oggi una sua lettura con il lavoro “Dioniso e le Baccanti, in scena domani, 22 giugno, al Teatro del Vigentino di Milano.
Con la straordinaria capacità dei grandi di raccontare l’Uomo scrutando nelle pieghe più oscure e nascoste della sua anima, precorrendo addirittura lo stesso lavoro psicoanalitico, Euripide dedicò le sue Baccanti alla forza dell’energia dionisiaca che, se negata e non integrata, può deflagrare portando follia e distruzione. Proprio come avviene allo scettico Penteo, ucciso e fatto a pezzi per non aver voluto credere e onorare il potere sconvolgente di Dioniso.
E proprio questo è il tema attorno al quale Andrea Failla ha lavorato con la sua compagnia, partendo, come è nella sua cifra stilistica, da improvvisazioni individuali e di gruppo, per arrivare ad una lettura assai fascinosa ed efficace.
Una lettura in cui il testo di Euripide e il mito stesso dii Dioniso, vengono attraversati, resi esperienza viva e poi restituiti in una serie di immagini, gesti, movimenti scenici che coinvolgono lo spettatore, non più solo soggetto passivo della rappresentazione, ma sua parte integrante nel qui e ora del momento teatrale.
“Si tratta di uno spettacolo corale – spiega il regista e autore – una risposta all’esigenza che crediamo collettiva di lasciar emergere le diverse voci che l’esperienza di Dioniso sollecita in noi. Dioniso è sì il dio del teatro, della danza, dell’estasi, del canto, del caos vitale, dell’eros, ma al tempo stesso, come Nietzsche ci aiuta a comprendere, è una forza che alberga dentro ciascuno di noi e che non può essere ignorata”.
In scena una compagnia di bravissimi attori non professionisti che, sotto la guida sapiente del regista, riescono a trascinare lo spettatore in un crescendo drammatico, nel quale le baccanti, creature al tempo stesse disturbanti e seducenti, ci attraggono nei meandri di una follia vitale e caotica, fino al drammatico smembramento di Penteo sul Citerone.
Maria Grazia Asti, Giusi Carmineo, Luigi Celada, Paola Corsini, Martina Gaslini, Vittorio Gatta, Franco Lombardi, Stefania Nado Orrico, Marina Rancati, Giulia Rossi, Agnese Salvatore, Laura Savini e Maria Sofia costituiscono un corpo unico armonico e affiatato al servizio di una rappresentazione complessa ed efficacissima.
“Quella delle Baccanti è una storia molto cruenta, efferata – sottolinea il regista – ma il suo messaggio è ben chiaro: è fondamentale che riconosciamo lo spirito dionisiaco dentro di noi ed è necessario che questo spirito vada coltivato al fine di conoscere profondamente la nostra anima. Che cosa significa oggi entrare in connessione con la propria parte dionisiaca? Significa che possiamo entrare in contatto profondo con noi stessi attraverso i sensi, la danza, il teatro, la musica, integrando il corpo come strumento di conoscenza. Questo spettacolo – conclude – vuole dunque essere la restituzione di una emozione, la creazione di una immagine viva che riesca a restituire la sensazione di coinvolgimento in questo grande rituale dionisiaco di riconoscimento e accoglienza”.
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